< Rime (Bembo)
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Son questi quei begli occhi, in cui mirando
O imagine mia celeste e pura Grave, saggio, cortese, alto signore

XX.

Son questi quei begli occhi, in cui mirando
senza difesa far perdei me stesso?
È questo quel bel ciglio, a cui sì spesso
invan del mio languir mercé dimando?4

Son queste quelle chiome, che legando
vanno il mio cor, sì ch’ei ne more expresso?
O volto, che mi stai ne l’alma impresso,
perch’io viva di me mai sempre in bando,8

parmi veder ne la tua fronte Amore
tener suo maggior seggio, e d’una parte
volar speme, piacer, tema e dolore;11

da l’altra, quasi stelle in ciel consparte,
quinci e quindi apparir senno, valore,
bellezza, leggiadria, natura et arte.14

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