< Rime (Bembo)
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Or c'ho le mie fatiche tante e gli anni
Correte, fiumi, a le vostre alte fonti Solingo augello, se piangendo vai

XLVII.

Or c’ho le mie fatiche tante e gli anni
spesi in gradir Madonna, e lei perduto
senza mia colpa, e non m’hanno potuto
levar di vita gli amorosi affanni,4

perché vaghezza tua più non m’inganni,
mondo vano e fallace, io ti rifiuto,
pentito assai d’averti unqua creduto,
de’ tuoi guadagni sazio e de’ tuoi danni.8

Ché poi che di quel ben son privo e casso,
che sol volli e pregiai più che me stesso,
ogni altro bene in te dispregio e lasso.11

Col monte e col suo bosco ombroso e spesso
celerà Catria questo corpo lasso,
infin ch’uscir di lui mi sia concesso.14

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