< Rime (Bembo)
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Quel dolce suon, per cui chiaro
Trifon, che ‘n vece di ministri e servi Così mi renda il cor pago e contento

CXXIII.

Quel dolce suon, per cui chiaro s’intende
quanto raggio del ciel in voi riluce,
nel laccio, in ch’io già fui, mi riconduce
dopo tant’anni e preso a voi mi rende.4

Sento la bella man, che ‘l nodo prende
e strigne sì, che ‘l fin de la mia luce

mi s’avicina e, chi di fuor traluce,
né rifugge da lei né si difende:8

ch’ogni pena per voi gli sembra gioco,
e ‘l morir vita; ond’io ringrazio Amore,
che m’ebbe poco men fin da le fasce,11

e ‘l vostro ingegno, a cui lodar son roco,
e l’antico desio, che nel mio core,
qual fior di primavera, apre e rinasce.14

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