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Gaspara Stampa -  Rime  (XVI secolo)
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CCLXXXIX
Ad un Soranzo.
     Soranzo, de l’immenso valor vostro
e de l’alte virtú tante e sí nove
raggio sí vivo e sí possente move
e di sí chiaro lume il secol nostro,
     che, volend’io vergar carta ed inchiostro,
sí come son or qui, sien note altrove,
la grandezza de l’opra mi rimove,
e ritarda lo stil quel che m’è mostro.
     Io vinco ben tutt’altre di disio
in amarvi e onorarvi come deggio;
ma l’opra è tal, che vince il poter mio.
     Onde maggior virtute a chi può chieggio
da pagar tanto e sí devuto fio,
o vo’ tacer di voi per non far peggio.
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