< Rime (Veronica Franco) < Sonetti 
 
 
 
        
      | Questo testo è incompleto. | 
Veronica Franco -  Rime (Veronica Franco)  (1913)
A Bartolomeo Zacco. In memoria di Daria, figlia di lui
| ◄ | Sonetti - XII | Sonetti - XIV | ► | 
XIII
A Bartolomeo Zacco.
In memoria di Daria, figlia di lui.
     Dolce del vostro amor mi è indizio stato
che vertú si perfetta e risplendente
di raccender in ciel le qua giú spente
luci di Daria abbiate in me stimato.
     Ma poi ch’irrevocabil siede il fato,
né, per quanto altri pianga o si lamente,
del futuro si cangia unqua niente,
non ch’indietro tornar possa il passato:
     forse util fia che rasciugate il rio
dagli occhi manda il cor che s’addolora,
o vi acquetate a quel che piace a Dio.
     Certo che, se celeste alma si onora
l’uman lodar, tutto’l mondo, non ch’io,
celebreria la sua memoria ognora.
    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.