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Al colonnello Francesco Martinengo
Sonetti - XI Sonetti - XIII

XII

Allo stesso.

     Dch, qual d’Estor parti dal mondo tosto
lo spirto in suo valor pronto e gagliardo,
tanto piú da la morte stia discosto
il giovinetto e nobile Gherardo.
     Questi trar di Francesco entro ’l cor posto
de l’altro fratei morto il crudel dardo
può col valor, che ’n suo fermo proposto
segue con piede giovenil non tardo.
     La sua propria virtú specchia ed ammira,
che col suo essempio in costui si rinova,
Francesco, mentre il morto Estor sospira:
     e ’n ciò conforto a la sua doglia trova,
e con la speme di veder respira
del costui seme alta progenie nova.

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