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Al colonnello Francesco Martinengo
Sonetti - X Sonetti - XII

XI

Allo stesso.

     Mentre d’Estor vorrei pianger la morte,,
ed al commun gran duol le note piglio
piú rispondenti e piú pietose e scorte,
nel suo da noi perpetuo acerbo essiglio,
     vivo miro Francesco invitto e forte,
che con la spada pronto e col consiglio,
guerreggiando, sostenne da le porte
di Vinezia lontan l’alto periglio.
     Questi, ch’è ancor colonna ben fondata
contra l’otoman impeto si crudo,
di Marte con le man proprie innalzata,
     nel dolor del fratei morto m’è scudo
con lieta gloria illustre, onde abbagliata
la vista d’ogni affetto abbasso e chiudo

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