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A DORI,
Dunque Costei non bada
Al medico divieto,
E Zeffiro inquïeto
Ad affrontar sen va?
Punite, o biondi Amori,
L’orgoglio di Costei:
Punite un torto in lei,
Che offende la beltà.
Togliete a quelle guancie
Il bel color di rose:
Non siano più vezzose,
O il siano la metà.
Togliete a quelle membra,
Che Doride non cura,
I pregi di natura,
Le grazie de l’età.
* * *
Ma forse un venticello
Ardito e repentino
In mezzo del cammino
Sorpresa oh dio! l’avrà.
Forse dal monte venne
Zeffiro a l’improvviso
Per contemplar quel viso,
Che paragon non ha.
O Zeffiro scortese,
Vanne, e la bella Clori1
De’ tuoi sì lunghi amori
Non abbia mai pietà.
Vanne a l’Eolie grotte,
O spiritello infido.
Guai se lo sa Cupido!
Se Venere lo sa!
- ↑ Ninfa amata da Zefiro.