< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto CXIX Sonetto CXXI


SONETTO CXX

Ite, Signor, per l’ orme belle, ond’ io
  Rivegga intero in voi quel lume chiaro
  Del mio Sol vivo; e questo parco e avaro
  Ciel venga a forza largo al voler mio.
Spregiato ha ’l vostro ardir l’ acerbo e rio
  Fato de’ vostri, e con l’ invitto e raro
  Valor, a chi più il vede ognor più caro
  Tolto ha di maggior luce ogni desio.
Or che quel Sol, che solo in voi risplende,
  Non mostra in terra i divin raggi ardenti,
  Ma con lume maggior là su contende;
Odo, che ’l vostro core avendo spenti
  I contrasti e l’ insidie, s’ erge e accende
  Di sempre farsi conto all’ alte menti.

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