< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto CXXII Sonetto CXXIV


SONETTO CXXIII

Siccome augelli semplicetti e puri,
  Lungi dal suo natio almo ricetto
  Volano al Ciel cercando a lor diletto
  Piagge più verdi, e fonti più sicuri;
Così lasciando gli altri giorni oscuri
  Dopo le spalle, e ogni mortal difetto,
  Con pari passo a fido albergo eletto
  Moveste, che non Tempo, o Morte furi.
Ed a se perseguitarvi anch’ io già mosso,
  Ma inviaia n’ ebbe il mio destin nemico;
  In tanto vi perdei miser di vista.
Lasso, che penso! del mortal mio scosso
  Sol fui, perch’ io restassi più mendico,
  Menando vita tenebrosa e trista.
 

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