< Rime (Vittoria Colonna)
Questo testo è completo.
Sonetto LVII Sonetto LIX


SONETTO LVIII

D’ogni sua gloria fu largo al mio sole
  Il Ciel, che di virtù l’ animo cinse,
  Il volto di color vaghi dipinse,
  E diede alto concento alle parole.
Di qui nacque il desio, com’ Amor vuole,
  Che dal veder, e dall’ udir costrinse
  La mente, in cui qual lume non estinse,
  Ma serba ancor le forme intere e sole.
Gli altri semplici sensi, che non fanno
  Concordia, ove beltà nasce, ed il vero
  Foco divin di gentil alma accende;
Non mi fur mai cagion di gioja, o danno,
  Che ’l chiaro foco mio fa ’l cor sì altero,
  Ch’ ogni basso pensier sempre l’ offende.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.