< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto LXVII Sonetto LXIX


SONETTO LXVIII

Dal breve sogno, e dal fragil pensiero
  Soccorso attende la mia debol vita;
  Quando interrotti son, riman smarrita
  Sì, ch’ io peno in ridurla al cammin vero.
Vero non già per me, ch’ altro sentiero
  Mi suol mostrar la mia luce infinita,
  E dice: meco in Ciel sarai gradita,
  Se raffrena il dolor lo spirto altiero.
Martir, Avversità, Fortuna, e Morte
  Non diviser le voglie insieme accese,
  Ch’ Amor, Fede, e Ragion legar sì forte.
Rispondo: l’ alte tue parole intese,
  E servate da me, son fide scorte
  Per vincer quì del mondo empie contese.

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