< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto LXXIII Sonetto LXXV


SONETTO LXXIV

Sperai, che ’l tempo i caldi alti desiri
  Temprasse alquanto, o da mortal affanno
  Fosse il cor vinto sì, che ’l settimo anno
  Non s’ udisser sì, lungi i miei sospiri.
Ma perchè ’l mal s’ avanzi, o perchè giri
  Senza intervallo il Sole, ancor non fanno
  Più vile il core, o men gravoso ’l danno,
  Che ’l mio duol spregia tempo, ed io martiri.
D’ arder sempre piangendo non mi doglio;
  Forse avrò di fedele il titol vero,
  Caro a me sopra ogn’ altro eterno onore.
Non cambierò la fè, nè questo scoglio,
  Ch’ al mio Sol piacque, ove fornire spero,
  Come le dolci già, quest’ amare ore.

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