< Rime (Vittoria Colonna)
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SONETTO LXXX
Pria d’ esser giunta in mezzo della strada
Del nostro uman viaggio, il fin pavento,
Ma sì soave alla memoria sento
L’ entrata, che quest’ aspro ancor mi aggrada.
E se dal peso avvien, ch’ io pieghi, o cada,
Lume mi scorge tal, che non men pento,
Nè ’l desir, nè la forza unqua rallento,
Anzi dietro al splendor convien, ch’ io vada.
Seco vissi io felice, ei mi scoperse
I dubbj passi, ed or dal Ciel m’ insegna
Il sentier dritto coi vestigj chiari.
Ei mi mostrò il principio, e ’l fin m’ offerse
Della vera salute, ei farà degna
L’ alma, che là su goda, e qua giù impari.
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