< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto LXXXI Sonetto LXXXIII


SONETTO LXXXII

Onde avvien, che di lagrime distilla
  Senza nuova cagion per gli occhi Amore
  Sì spessa pioggia, ed onde il tristo core
  Oggi più dell’ usato arde e sfavilla?
L’ antica piaga Amor sì larga aprilla,
  Che non la fa maggior novel dolore;
  Nè puote tempo il mio gravoso ardore
  Accrescer dramma, nè scemar scintilla.
Non ti sovvien l’ antico mio pensiero,
  Rispose, che si compie oggi il quart’ anno,
  Che ti coperse un doloroso manto?
Conobbi allor, che la passion il vero
  Mostrava ai sensi, ond’ era mio l’ inganno,
  E rinforzai con più ragione il pianto.

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