< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto XC Sonetto XCII


SONETTO XC

S’ io non depingo in carte il sopr’ umano
  Del Roman nostro Padre almo valore,
  Interna carità, pietoso amore,
  Fa mancar il pensier, cader la mano.
Poscia alle glorie sue l’ umil e piano
  Mio stil non giunge, e ’l casto amico ardore
  Richiama l’ alma accesa, e i giorni e l’ ore
  Vuol, ch’ io consumi lagrimando in vano.
Toglie all’ amato Sol la luce altera
  Il canto mio, ma l’ amorosa forza
  Contra ragion la cieca voglia spinge.
Diversa passion per l’ un rinforza,
  E per l’ altro il desio raffrena e stringe,
  Ma questa e quella fiamma io serbo intera.

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