< Rime (Vittoria Colonna)
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SONETTO XCII
Qual uom, cui folta nebbia al viso ha spente
L’ orme del chiaro suo noto viaggio;
Ma dal piè avvezzo, e dal giudizio saggio,
Quasi cieco condur dritto si sente;
Tal io già alfin della mia voglia ardente,
Vidi asconder da Morte il fido raggio,
Scorta del viver mio; ma pur sempre aggio
Dell’ alto esempio suo chiara la mente.
Atra notte di fuor, dentro bel giorno
Scorgo, onde l’ alma desiosa e lieta
Sempre si volge al mio celeste segno.
Così senza girar gli occhi d’ intorno,
Quanto posso leggera, all’ alta meta,
Chi mi scuopre il mio Sol, correr m’ ingegno.
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