< Rime (Vittoria Colonna)
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SONETTO XCIV
Se ben a tante gloriose e chiare
Doti di quello invitto animo altiero
Volgo la mente ognor, fermo il pensiero,
Non fur l’ altre di fuor men belle e rare.
Pur perchè quelle son, queste n’ appare,
Che sian più grate, il casto nostro e vero
Parrebbe fusse Amor falso e leggiero,
Se non fusser l’ interne al cor più care.
Ma quanto mai di buon visse fra noi,
Quanto di bel per occhio uman si scorse,
Anzi la virtù vera, e la beltade;
In lui rifulse sì, che tutti voi,
Che lo miraste, or più vivete in forse,
S’ ebbe tal gloria la più chiara etade.
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