< Rime (Vittoria Colonna)
Questo testo è completo.
Sonetto XLVIII Sonetto L


SONETTO XLIX

Per soggetto alla nobil fiamma vera
  Atto a serbar il suo lume fulgente,
  Diede il ciel da’ primi anni la mia mente,
  Che la ritien ancor viva ed intera.
Come a saldo sigillo molle cera
  Fu il cor all’ opre chiare; e ’l petto ardente
  Segreto, e fido albergo, ove sovente
  Depose i bei pensier l’ anima altera.
Nè di Morte l’ acerbe invide offese
  Mi fan restar del gran tesor mendica,
  Che vivo di sue glorie al mondo sole.
La mente il raggio bel, che pria l’ accese,
  E ’l cor l’ impresso ben lieto nodrica,
  E ’l petto il conservar l’ alte parole.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.