< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto XIX Sonetto XXI


SONETTO XX

Quanto s’ interna al cor più d’ anno in anno
  L’ amorosa mia vista, men m’ offende;
  La salute mi tolse, e al fin la rende
  Quel bel principio, ch’ è rimedio e danno.
Dilettosa fatica, utile inganno,
  Ch’ accorta d’ esso l’ alma si raccende
  A girle dietro; e dell’ error, ch’ intende,
  Si vive lieta, e del suo grave affanno.
Una viva ragion prima raffrena
  Il duol, poi lega i sensi; ed ella sciolta
  Con l’ alto mio pensier volano insieme.
E mentre in grembo a lor men vo raccolta,
  Sì poco il mortal peso l’ alma preme,
  Che se durasse, io sarei fuor di pena.

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