< Rime (Vittoria Colonna)
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SONETTO XXI
De’ gravosi pensier la turba infesta
Signoreggia sì ’l cor, la mente, e l’ alma,
Che questa vita, e la noiosa salma,
L’ una m’ è grave omai, l’ altra molesta.
E la cogion, ch’ al mio scampo si presta
Fu già, che d’ ogni guerra intera palma
Mi porse; or nella luce altera ed alma
Si vive, e lascia me dogliosa e mesta.
Tempo ben fora, che dal martir vinta,
O dal soccorso suo chiamata al Cielo,
Avesser fin sì lunghi e amari giorni.
La propria man dal duol più volte spinta
Fatto l’ aria; ma quell’ ardente zelo
Di trovar lui fa pur, ch’ a dietro io torni.
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