< Rime (Vittoria Colonna)
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Sonetto XXV Sonetto XXVII


SONETTO XXVI

Quanti dolci pensieri, alti desiri
  Nodriva in me quel Sol, che d’ ogn’ intorno
  Sgombrò le nubi, e fè qui chiaro il giorno,
  Mentre appagò sua vista i miei martiri!
Soave il lagrimar, grati i sospiri
  Mi rendeva il sereno sguardo adorno,
  Mio vago lume, e mio sì bel soggiorno,
  Ch’ or scorgo tenebroso, ove ch’ io miri.
Veggio spento il valor, morte e smarrite
  L’ alme virtuti; e le più nobil menti
  Per lo danno comun cieche e confuse.
Al suo sparir dal mondo son fuggite
  Di quello antico onor le voglie ardenti;
  E le mie d’ ogni ben per sempre escluse.

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