< Rime (Vittoria Colonna)
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SONETTO XXXIII
Riman la gloria tua larga e infinita,
Signor; se fur del viver corte l’ ore,
Tal virtù diè la fama al tuo vigore
Ch’ uno si spense, e l’ altra fu nodrita.
A mezzo il giusto corso era la vita,
Quando al fin glorioso dell’ onore
L’ animo giunse, per lo cui valore
Non fu dal tempo la virtù impedita.
Scarco de’ nostri mali all’ altra meta
Leggier volasti sì, che nulla cura
Ti strinse qui dell’ onorata spoglia.
Questo il mio duol ristringe, e fa che lieta
Chiami la Morte: dolce, alta ventura,
E felice gioir, l’ interna doglia.
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