< Rime del conte Collaltino di Collalto
Questo testo è completo.
A Girolamo Muzio, in lode di Elena
VI VIII

VII

A Girolamo Muzio, in lode di Elena.

     Muzio, se di saper pur hai disio
qual sia il mio stato, e di qual alma vivo,
Elena è pur colei che mi tien vivo,
e cresce e scema il mio dolce disio;
     ché non avrò giamai piú bel disio,
fin che ’l cielo terrà il mio spirto vivo;
né d’altro bramo, che restar qui vivo,
acciò che per pietà cresca il disio;
     e gli occhi suoi leggiadri tôr a morte,
quand’ella partirà di questa vita,
e cantando sfogar mia acerba morte,
     acciò che ’l canto si rimanga in vita,
ed altèra non vada l’empia morte,
ch’ella qui resti in sempiterna vita.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.