< Rime disperse
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VIII X


 
Or che a te el viver più diletta (oh amara
vita, che fumo sei, polvere et ombra!)
ogni dubbio da te scaccia e disgombra,
4né qui cosa curar che a te sia cara.

Séguita i pochi e non la gente ignara,
gli occhi di cui sola ignoranzia adombra,
né infamia temer che sì ne ingombra,
8ché assai bel fin fa chi fa morte rara.

Foco, o ferro o venen fia il tuo supplizio,
o quel che più te porgerà il tuo fato,
11ché ’l nostro certo fin ven d'ab initio.

Fallo, ché ognun dirà, quasi ammirato,
atto non da plebeo ma da patrizio
14morir giovene amante e fortunato.

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