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Er Carnovale der 37 La mammana in faccenne
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837

SANT'AGUSTINO LO METT'IN DUBBIO1

     Questo poi, verbigrazzia, nun zaprei...
Pe’ bbriosa, pe’ ggiovene, pe’ bbella,
Cqui ssò cco vvoi:2 ma cquer che ssia zitella3
Nun basta, sposa, che lo dichi lei.

     Lei crede de pijjacce pe’ ccardei,4
E io tiengo ’na scerta coratella5
Che jje direbbe6 in faccia: “Puttanella,
Nun te fà dder paese che nun zei.„7

     Nun ze fussino8 visti, eh?, li traghetti9
Co cquer munzù che la trovò in ciavatte10
E l’empì ttutta-quanta de merletti?

     Avé le corna a ttempo suo, pascenza;
Ma annassele11 a ccercà bbelle che ffatte
Nun me pare che ssii troppa prudenza.

29 gennaio 1837

  1. Modo proverbiale nelle cose dubbiose.
  2. Sono del vostro parere.
  3. In quanto all’esser zitella.
  4. Di pigliarci per babbei.
  5. Tengo un certo coraggio.
  6. Le direi.
  7. Non ti attribuire ciò che non ti conviene.
  8. Non si fossero.
  9. Sotterfugi.
  10. Ciabatte.
  11. Andarsele.

Note

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