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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831
SICONNO: CRESIMA
Jeri, a strada Connotta,1 in quer palazzo
Che cce sta Mmonziggnor Viscereggente2
Aggnède a famme3 cresimà er regazzo,
Che mme lo tenne a ccresima Cremente.
C’era assieme co’ nnoi tant’antra ggente
Tutti o cco la pupazza o ccór pupazzo:
Però er zor Monziggnore indeggnamente
De scera4 sola n’ariccorse5 un mazzo.
Capisco er zignatea,6 er zignacruccia7
L’ojjosanto, la mancia, la bbammasce,8
Le cannele, er compare e la fittuccia;
Ma, ssi9 avessi da dì, ddoppo der baffo
In ner nome-de-padre,10 nun me piasce
Quella malacreanza de lo schiaffo.
5 dicembre 1831 - Der medemo
- ↑ Via Condotti.
- ↑ Vicegerente.
- ↑ Andai a farmi.
- ↑ Di cera.
- ↑ Ne raccolse.
- ↑ Signo te.
- ↑ Signo crucis.
- ↑ Bambagia.
- ↑ Se.
- ↑ In fronte.
Note
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