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Aura di ciel Quel dí
Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'

XC

SIGARO

Bruno sigaro mio, che mi circondi
della tua bianca nuvola odorosa,
mentr’io col mio pensier vo senza posa
pellegrin da la turba in altri mondi;
me, cui punge il desio de’ vagabondi,
tu segui in terra e in mar quant’è la rosa
de’venti; e meco or questa or quella cesa
frughi, o l’immenso mio tedio secondi.
E se in vane querele i’ mi consumo,
tu m’avverti, fumando, a non crucciarmi,
però che tutto su la terra è fumo.
E alfin, non che viltá ti trascolori,
brilli al gran passo. Ond’io ti lodo in carmi,
picciolo stoico, che, brillando, muori.

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