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Del viver mio l'insolito tenore Liquido specchio della vaga Irene
Questo testo fa parte della raccolta Giuseppe Battista

IV

LA MORTE DEL MARITO

     Stilla per gli occhi in lagrime stemprato
su lo spento consorte Irene il core;
a tragedia sí mesta anch’io turbato
verso dalle pupille un mar d’umore.
     Ella sente gran pena, io gran dolore,
troppo ella amando, io non essendo amato;
la falce ella di Morte, ed io d’Amore
maledico lo strale avvelenato.
     Io cerco a lei, ed ella al cielo aita;
ella l’estinto suo brama risorto,
io ch’in lei la pietá rinasca in vita.
     Ella a ragion si lagna, io non a torto;
celebriamo cosí, coppia smarrita,
io l’esequie d’un vivo, ella d’un morto.

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