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Atto secondo

Scena terza
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Ippodamia

 
Che sarà mai?
Crudeli figli! Or misera ben veggio,
Che dura cosa è l’esser madre! – All’uno
125S’io discopro il fratel, benchè ci si finga,
Più non vive Tïeste. – E se... inasprito
L’altro da’ mali suoi, potrebbe il brando
Contro il fratel... Già parmi orrido scorgere
Alto presagio! Qual ne sia l’evento
130Con mia morte l’aspetto: ed or?... Ma Atreo
Viensi, e minaccia. Ah minacciasse indarno!

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