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dictyna
Sopra di quante ne sono, una ninfa Gottinide amasti,
la conduttrice di cervi Britomarti. Minos un tempo,
quella, percosso d’amore, inseguì per i monti di Creta.
Essa, la ninfa sfuggiva ora sotto le quercie fronzute,
ora ne’ verdi acquitrini. Egli errò nove lune per borri
e precipizi, nè mai d’inseguirla cessò, fin a quando
ella già già nelle grinfie di lui diede un lancio nel mare
giù da un altissimo picco, e balzando incappò nelle reti
di pescatori, e fu salva. Di che, da quel tempo, i Cydoni
chiaman Dictyna la ninfa, ed il monte, onde scese la ninfa
con il suo lancio, Dicteo; e le alzarono altari e le fanno
lor sacrifizi, e nel giorno che vien la sua festa, è ghirlanda
pino e lentisco: in quel giorno le mani non toccano il mirto.
Questo perchè s’impigliò nella veste un germoglio di mirto
alla fanciulla, quel dì che fuggiva; e grand’astio ha col mirto.