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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
UN FELONIMO1
Perchè er zor Dezzio2 senza move3 un deto4
Va ssempre bben carzato e bben vistito?
Lo volete sapé? pperch’è mmarito
De la mojje d’un prete: ecco er zegreto.
Er bon deggno eccresiastico, anni arrèto,5
Lo conobbe pe’ un giovene compito:
Je messe amore, e jj’asseggnò ppulito
Er frutto de la viggna de Corneto.
Cuanno vedete un omo sfaccennato
Che vve fa lo screpante6 e ’r zostenuto,
Guardate avanti a ttutto s’è ammojjato.
S’è scapolo, ha cquarch’antr’arma d’ajjuto:
O ll’uggna7 longhe, o ffra ddenti e ppalato
Un pezzetto de carne un po’ ppizzuto.
Roma, 5 maggio 1833
Note
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