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Da Virgilio, Eneide, V, vv. 286-361
 
Questa gara finita, il pio Trojano 
Avviasi in verde campo, a cui fan cerchio 
Selvosi colli, e ne la valle è un circo, 
Dove l'Eroe di molti mila in mezzo 
S'addusse, ed alto in un sedil si pose.5 
Qui se alcun voglia gareggiar nel corso 
Con doni i cori alletta, e i premj pone. 
Concorron Teucri d'ogni parte e Siculi: 
Niso ed Eurialo primi; Eurialo insigne 
Di fresca giovinezza e di beltade, 10
Niso di santo amor pel giovanetto. 
Cui vien dietro Dior, regio rampollo 
Del Priamide ceppo, e dietro a lui 
Salio insieme e Patron; l'uno Acarnane, 
Arcadio sangue e Teagete è l'altro. 15
Poi due giovin Trojani Elimo e Panope, 
Usi in selve e compagni al vecchio Aceste. 
Molti di poi che fama oscura involve. 
In mezzo ai quali così favella Enea: 
Nessun di voi senza miei doni andrassi. 20
Duo Gnossj strali di polito ferro, 
E di scolpito argento una bipenne, 
Saran fregio comune; i tre primieri 
Tra i vincitor più raro premio avranno, 
E andran di bionda oliva incoronati.25 
Corsier di ricca bardatura al primo: 
Colma di Tracj dardi una faretra 
Amazonia al secondo, intorno a cui 
Larga e cospersa d'or fascia s'avvolge, 
E levigata gemma ha per fermaglio. 30
D'esto elmo Argivo il terzo s'accontenti. 
Ciò detto prendon loco, e il segno udito, 
Già divoran lo spazio e di repente 
Fuggon la sbarra tutti, al par di nembo 
Sparpagliati, e gli sguardi hanno a la meta.35 
Primo si slancia, e di gran tratto brilla 
Innanzi ai corpi de' volanti Niso 
Lieve qual vento o quale alata folgore. 
Addietro a lui, ma di gran pezza addietro 
Salio s'affanna, e dopo voto spazio 40
Eurialo è terzo, ed Elimo l'insegue, 
Sotto cui già già vola, e il pie' col piede 
Dior gl'incalza, ed a le spalle il preme; 
E se più spazio rimanea del corso, 
Gli avria tolta la palma, o messa in forse.45 
E già sul corso estremo affaticati 
Toccavano a la meta, allor che Niso 
Su l'erba sdrucciolò, che il sangue avea 
Di scannati giovenchi inumidita. 
Misero giovanetto, in cor già baldo50 
De la vittoria, in sul terren calcato 
Mal fermò l'orma vacillante, e prono 
Tra il sozzo fimo e il sacro sangue el giacque. 
Ma non già l'amor suo pose in oblio; 
Poi che appuntossi in sul fuggevol suolo, 55
E stette a Salio incontro; ei riversato 
Si rotolò ne la minuta arena. 
Eurialo balza, e già la meta il primo 
Tien per l'ufficio de l'amico, e vola 
Tra il favorevol fremito ed il plauso. 60
Elimo poscia, ed or Diore è il terzo. 
Ma l'adunanza del gran circo tutta, 
E le file de' Padri più vicine, 
Di schiamazzo empie Salio, e restituto 
Chiede l'onor che gli rapia l'inganno.65 
Sta il favor per Eurialo, e il bel pianto, 
E il valor che in bel corpo è più gradito. 
Lo seconda Diore, ed a gran grida 
Lo proclama, Dior che a la seconda 
Palma or pervenne, e il minor premio avrassi,70 
Se l'onor primo a Salio è devoluto. 
Allora Enea: Fisso ad ognun rimane, 
O giovanetti, il premio suo, né puote 
L'ordin turbar de la vittoria alcuno. 
A me concesso or sia de la sventura 75
De l'incolpato amico esser pietoso. 
Disse, e un gran tergo di leon Getulo 
Grave di folta giubba, e d'unghia d'ora 
A Salio dona. Allor Niso: Se tanto 
È il guiderdon de' vinti, e dei caduti 80
Ti duol, qual degno darai premio a Niso, 
Che l'onor meritai del primo serto, 
Che sorte avversa, al par che a lui, mi tolse? 
E ponea in mostra, favellando, il volto, 
E la persona d'atro fimo intrisa. 85
Sorrise a lui l'ottimo padre, e fatto 
Uno scudo venir, Greco lavoro, 
Strappato ai Greci dal Nettunio tempio, 
Inclito dono al giovin chiaro il diede.