Grosio

Grosio (Gròs in dialetto valtellinese) è una città della Lombardia, che sorge allo sbocco della Val Grosina.

Da sapere

Situato in Valtellina, è un antico borgo nel quale sono presenti diverse testimonianze artistiche, storiche ed archeologiche tra le più interessanti a livello provinciale.

Cenni storici

Incisioni rupestri "Oranti Saltici" sulla Rupe Magna

Il popolamento nella zona risale all'età del bronzo ed è testimoniato dal maggior monumento archeologico valtellinese: la Rupe Magna. Come nella più famosa e vicina Valcamonica anche qui troviamo delle incisioni rupestri.

Durante il Medioevo il paese fu feudo dei Venosta. Testimonianze di questo periodo sono i due castelli che sovrastano gli abitati di Grosio e Grosotto, costruiti con funzioni sia difensive sia di avvistamento:

  • il primo, detto di San Faustino (o castello vecchio), si trova sopra Grosotto ed è di fondazione vescovile;
  • il secondo, detto castello nuovo o dei Visconti, si trova sopra Grosio e risale invece al periodo delle lotte tra guelfi e ghibellini (seconda metà del XIII secolo).

Durante il Seicento il paese ebbe frequenti contatti con la Repubblica di Venezia. Molti grosini si recavano nella Serenissima per lavoro o come soldati. Il costume tipico del paese, diverso dagli altri della zona, viene fatto risalire a questo periodo e a questi contatti. Secondo le leggende (non confermate però da documenti d'archivio) deriverebbe da quello di schiave circasse, balcaniche od ottomane, comperate e poi sposate dagli abitanti di Grosio che si erano trasferiti come emigranti a Venezia. A queste origini risalirebbe anche il costume tipico delle donne, "costume tipico dai colori vivaci, dalle scollature profonde, dai gioielli, dai fiocchi di seta e dai cappelli con piume di struzzo", che molte grosine anziane continuano a indossare.

Questa tenuta è arricchita da peculiari orecchini, detti in lingua locale urecìn di bròchi, "orecchini d'oro, ad anello con una borchia, che vengono portati dalle donne di Grosio. Possono essere lisci o in filigrana e, fino agli inizi del XX secolo, provenivano direttamente da Venezia. Alla lettera "orecchini con le bullette", detti anche urecìn cun la bròca".

Secondo la tradizione, le donne circasse e straniere importarono la coltivazione del grano saraceno, che poi da Grosio (ma anche da Teglio) si diffuse in Valtellina; ancora oggi base per la preparazione dei pizzoccheri valtellinesi.

Un'importante testimonianza artistica è la villa Visconti Venosta, ora sede del museo comunale. Nel Cinquecento Grosio diede anche i natali a uno dei più noti pittori locali, Cipriano Valorsa. Altri personaggi di origine grosina furono Emilio Visconti-Venosta, ministro degli esteri del Regno d'Italia e suo fratello Giovanni, autore di Ricordi di gioventù e del poemetto satirico Il prode Anselmo.

Nella storia di Grosio va anche ricordata la famosa fonderia di campane "Giorgio Pruneri".

La fonderia Pruneri operò ininterrottamente dal 1822 al 1915 e dal 1949 al 1956, salvo l'apertura straordinaria del 1926 in occasione della fusione del Monumento ai Caduti di Grosio. Di questa rimane in paese la via intitolata al fonditore e le meravigliose campane della Prepositurale, oltre a molti altri concerti nel comune, in Italia e nel mondo.

Come orientarsi


Come arrivare

Chiesa di San Giuseppe

In aereo

Aeroporto di Milano Malpensa

In auto

Strada statale 38 dello Stelvio.

In treno

Stazione Fs di Tirano.

In autobus

  • Linea di pullman A64: Sondrio - Tirano


Come spostarsi


Cosa vedere

Villa Visconti Venosta
  • 1 Parco delle Incisioni rupestri.
  • 1 Chiesa di San Giuseppe.
  • 1 Chiesa di San Faustino e Giovita.
  • 1 Castello visconteo.
  • 1 Castello vecchio.
  • 1 Villa Visconti Venosta (Museo civico).
  • Palazzo Negri.


Eventi e feste

  • Carneval Vecc.
  • Palio dei Coscritti.
  • Feste in alpeggio.


Cosa fare


Acquisti

L'artigianato locale è incentrato sull'arte del merletto che si può ammirare nei costumi tradizionali, oltreché nella lavorazione del peltro, finalizzata alla produzione di oggetti artistici, monili, trofei, vassoi e piatti.

Il prodotto più iconico del paese, è la Pestèda. Un insaporitore aromatico, nato a Grosio e divenuto tipico della cucina valtellinese. Si tratta di un battuto di aglio, sale, pepe, foglie di achillea nana (girupina) e timo serpillo (peverel). Dal sapore intenso e leggermente piccante è largamente utilizzato come condimento aromatico. Principalmente utilizzato per i piatti tipici della tradizione, come: pizzoccheri, manfrigole, gnocchetti di Chiavenna, chisciöi o il riso alla valtellinese. Si sposa anche con i primi piatti della tradizione alpina, ma anche con patate lessate, lardo, carni e verdure.

Come divertirsi


Dove mangiare

Prezzi medi

  • 1 Pizzeria Castello, Via San Faustino, 71.
  • 1 Pizzeria Trentina, Via Martiri della Libertà, 65.


Dove alloggiare

Prezzi medi

  • 1 B&B Cà de Sass, Via Roma.


Sicurezza


Come restare in contatto


Nei dintorni

Molti turisti passano da Grosio per raggiungere Livigno attraverso il passo della Forcola.

  • Tirano
  • Bormio All'imbocco della Valfurva, là dove il Frodolo che scende dalle sue montagne si confonde nell'Adda, Bormio fu antico centro di commerci fra milanese, veneto e nazioni germaniche. A questo aggiunge ora l'attività turistica, estiva ed invernale, che ne fa un centro di solida economia e ancor più di solida fama.
  • Santa Caterina Valfurva
  • Livigno paese più settentrionale della Lombardia, è una rinomata località sciistica e di villeggiatura. Sviluppato è anche il turismo "giornaliero" poiché il comune gode di uno statuto extra-doganale (le merci sono esenti dalla maggior parte delle tasse e quindi meno care).

Itinerari


Note


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