Il calcolo del costo dei beni venduti permette ai contabili e ai dirigenti di stimare in maniera precisa i costi sostenuti dall'azienda. Questo valore tiene in considerazione il costo specifico dei materiali di magazzino (compresi quelli associati alla realizzazione del magazzino stesso, nel caso l'azienda producesse i propri beni dalle materie prime). I costi di magazzino possono essere calcolati in diversi modi, ma per rispettare le regole, l'azienda deve sceglierne uno e utilizzarlo costantemente. Continua a leggere per imparare a calcolare il costo dei beni venduti di un'attività utilizzando il metodo FIFO (First In, First Out), quello FILO (First In, Last Out) e quello del costo medio.

Metodo 1
Metodo 1 di 3:

Usare il Costo Medio del Magazzino

  1. 1
    Individua il costo medio delle giacenze acquistate. Questo non è solo un metodo accettabile per una dichiarazione finanziaria, ma può anche rivelarsi utile per valutare il magazzino su un largo periodo. Somma tutti i prezzi dei beni acquistati per un singolo tipo di prodotto e dividi il risultato per il numero dei beni per trovare il valore medio.
    • Ad esempio: (€ 1,00 /€ 1,50)/2 = €1,25 è il costo medio.
  2. 2
    Calcola il costo medio dei beni prodotti. Se l'azienda acquista le materie prime per produrre il suo stesso magazzino, questo metodo implica un giudizio soggettivo. Stabilisci un periodo e il numero di merci prodotte. Somma il costo totale (che spesso è una stima) sia dei materiali sia del lavoro utilizzato per realizzare i beni; a questo punto, dividi la somma per le unità presenti nel magazzino nel dato periodo.[1]
    • Assicurati di rispettare sempre le leggi e i regolamenti interni dell'azienda in merito alle procedure di contabilità, dato che potrebbero esserci delle norme per calcolare il costo dei beni prodotti per il magazzino.
    • Questo costo varia ovviamente in base al prodotto, ma potrebbe oscillare nel tempo anche a parità di prodotto.
  3. 3
    Fai una conta inventariale del magazzino. Prendi nota delle giacenze all'inizio del conteggio e alla fine; moltiplica il costo medio per le differenze inventariali.
  4. 4
    Calcola il costo dei beni venduti usando il costo medio del magazzino. La spesa totale per i beni è pari a € 1,25 x 20 beni = € 25. Vendendone 15 pezzi, il costo dei beni venduti, secondo questo metodo, è € 18,75 (15 x € 1,25).[2]
    • Le aziende usano questa procedura quando producono beni che vengono scambiati facilmente o che sono fisicamente indistinguibili gli uni dagli altri, ad esempio le materie prime come i minerali, il petrolio o il gas.[3]
    • La maggior parte delle attività commerciali che utilizzano il metodo del costo medio del magazzino calcola il costo dei beni prodotti su base trimestrale.
    Pubblicità
Metodo 2
Metodo 2 di 3:

Usare il Sistema FIFO per Valorizzare le Scorte di Magazzino

  1. 1
    Scegli una data di inizio e una di fine periodo. Il FIFO è un metodo alternativo utilizzato per assegnare un valore alle giacenze di magazzino. Per calcolare il costo dei beni prodotti con questa procedura, devi prima eseguire una conta fisica delle scorte a una data precisa di inizio e una di fine; è importante che i conteggi siano precisi al 100%.
  2. 2
    Individua il costo sostenuto per acquistare i beni. Puoi consultare le fatture dei fornitori. I costi possono variare, anche se i relativi beni fanno tutti parte del medesimo inventario. Accertati di contare il valore inventariale finale, per capire meglio come viene alterato. Il metodo FIFO dà per scontato che i primi beni comprati o prodotti siano i primi a essere venduti.
    • Ad esempio, considera di aver fatto scorte di magazzino comprando 10 oggetti a € 1 l'uno il lunedì e altri 10 a € 1,50 il venerdì.
    • Nota inoltre che i dati inventariali finali mostrano che hai venduto 15 oggetti entro la giornata di sabato.
  3. 3
    Calcola il costo dei beni venduti. Sottrai le quantità vendute dalle giacenze inventariali, iniziando da quelle con la data più vecchia; moltiplica il dato per il costo di acquisto.[4]
    • Il costo dei beni venduti dovrebbe essere 10 x € 1 = € 10 più 5 x € 1,50 = € 7,50 per un totale pari a € 17,50.
    • Il valore del costo dei beni venduti è più basso con il metodo FIFO e il profitto è più alto quando i costi inventariali aumentano. In questo caso, le scorte di magazzino acquistate per prime costano meno rispetto a quelle comprate a fine settimana, dando per scontato che entrambe vengono rivendute al consumatore al medesimo prezzo.
    • Usa questa procedura se il costo del magazzino tende ad aumentare nel corso del tempo e hai bisogno di presentare un conto economico appropriato per convincere gli investitori o per ottenere un prestito dalla banca. Il motivo risiede nel fatto che le rimanenze di magazzino sono più costose.[5]
    Pubblicità
Metodo 3
Metodo 3 di 3:

Usare il Sistema FILO per Valorizzare le Scorte di Magazzino

  1. 1
    Suddividi le scorte comprate distinguendole per data di acquisto. Il metodo FILO si basa sul concetto che la merce acquistata per ultima è la prima a essere venduta. Devi comunque eseguire una conta inventariale a una data iniziale e a una finale.
  2. 2
    Trova il prezzo che hai pagato per comprare i beni. Puoi consultare le fatture dei fornitori. I costi possono variare, anche se i relativi beni fanno tutti parte del medesimo inventario.
    • Considera di aver fatto scorte con 10 oggetti comprati a € 1 l'uno il lunedì e con altri 10 pezzi comprati a € 1,50 nella giornata di venerdì; entro sabato hai venduto 15 oggetti.
  3. 3
    Somma i costi dei beni che hai venduto. In questo caso, il costo dei beni venduti è dato da tutti e 10 i pezzi che hai comprato a € 1,50 l'uno (che hai venduto per primi secondo il criterio FILO) e quindi 10 x € 1,50 = € 15,00. In seguito, devi aggiungere 5 pezzi che hai comprato a € 1 l'uno (5 x € 1 = € 5) per un costo totale dei beni venduti pari a € 20. Quando le rimanenze di magazzino vengono vendute, il loro costo è di 5 x € 1 = € 5.
    • Le aziende usano il metodo FILO quando hanno grosse giacenze di magazzino che aumentano di costo; con questo calcolo, i profitti sono inferiori e quindi si pagano meno tasse.[6]
    Pubblicità

Consigli

  • Esistono dei principi contabili italiani e quelli generalmente accettati che stabiliscono le funzioni finanziarie che fanno affidamento sul calcolo del costo dei beni venduti. Le compagnie quotate in borsa devono presentare delle relazioni finanziarie in base a questi principi, è quindi importante scegliere il metodo di calcolo e di dichiarazione che si adattano meglio alle esigenze della propria azienda. Non è consigliato cambiare i metodi.
  • Ci sono altre transazioni contabili che influiscono sul costo dei beni venduti. Ad esempio, i resi e le differenze inventariali dovute a furti o danni aumentano o riducono tale valore, che potrebbe non subire oscillazioni a causa di un cambiamento dei numeri di magazzino.
  • Le piccole attività economiche e quelle che trattano beni poco comuni devono utilizzare un metodo che si basa sul costo complessivo per calcolare quello dei beni venduti.
  • Il valore del costo dei beni venduti rappresenta una voce del fatturato del conto economico di un'azienda, che viene poi sottratto dalle entrate.
  • Il valore effettivo del magazzino rappresenta l'ultima voce del conto economico di un'azienda.
Pubblicità

Cose che ti Serviranno

  • Dati inventariali
  • Dati inventariali dei beni acquistati
  • Registrazioni delle vendite
  • Calcolatrice

Informazioni su questo wikiHow

Michael R. Lewis
Co-redatto da:
Imprenditore e Consulente Finanziario
Questo articolo è stato co-redatto da Michael R. Lewis. Michael R. Lewis è un dirigente aziendale in pensione, un imprenditore e un consulente di investimento che vive in Texas. Ha oltre 40 anni di esperienza nel settore di Business e Finanza. Questo articolo è stato visualizzato 3 693 volte
Categorie: Business
Pubblicità