Se stai leggendo questo articolo, probabilmente ti hanno chiesto di rassegnare le dimissioni o ti trovi in una situazione in cui presto potrebbero chiederti di licenziarti. Qualunque sia il caso, una richiesta di questo tipo, anziché un licenziamento diretto, può essere difficile da gestire. Prima di accettare la situazione, ricorda che hai alternative e puoi decidere di aspettare di essere licenziato. Per aiutarti ad affrontare questo problema nel modo più facile possibile, dovresti innanzitutto essere al corrente dei tuoi diritti e opzioni.

Parte 1
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Ascoltare e Capire le Circostanze

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    Mantieni un atteggiamento calmo e professionale. Considerata la tua situazione, devi riuscire a lasciare il lavoro nel modo più pacifico possibile. Il tuo futuro impiego potrebbe dipendere dalla capacità di mantenere la calma in questo preciso istante. Potrebbero esserci rapporti di amicizia e/o professionali tra i dipendenti dell'impresa attuale e i potenziali datori di lavoro. Inoltre, l'azienda in cui sei adesso potrebbe essere contattata per dare tue referenze. Di conseguenza, devi fare del tuo meglio per non perdere le staffe e mostrare un comportamento professionale. Ecco come:
    • Ascolta quello che ha da dire il capo. Può essere difficile rimanere in silenzio, ma devi dargli retta al fine di capire la situazione.
    • Non controbattere. Di qualunque tipo siano le circostanze, il datore di lavoro ha preso questa decisione. Per farti una cortesia, potrebbe darti la possibilità di rassegnare le dimissioni o rimanere e aspettare di essere licenziato. I litigi e le suppliche non gli faranno cambiare idea.
    • Non fare scenate o, almeno, evitalo di fronte ai colleghi o al capo. L'incontro può andare molto diversamente se ti comporti scortesemente, e il capo revocherà l'opzione di dare le dimissioni. Se costituisci una minaccia o ti comporti in modo poco professionale, ti verrà chiesto di andartene e verrai accompagnato fuori dall'edificio dagli agenti di sicurezza. Qualora succedesse, le conseguenze sarebbero negative: cattive referenze, pessime impressioni, possibile mancanza di idoneità per ottenere il sussidio di disoccupazione o altri benefici e probabili problemi legali.
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    Cerca di capire fino in fondo i motivi per cui ti stanno chiedendo di rassegnare le dimissioni. Probabilmente hai già compreso le circostanze collegate alla decisione (perché te ne hanno già parlato), hai la sensazione che stia succedendo qualcosa o sai di avere commesso un errore. In ogni caso, se non le capisci appieno, devi chiedere delucidazioni. Conoscere le ragioni esatte per cui ti chiedono di dimetterti ti aiuterà a decidere se andartene subito o rimanere e aspettare di essere licenziato.
    • Per esempio, se ti chiedono di andartene perché elimineranno il tuo ruolo professionale, allora dare le dimissioni non ti permetterà di ricevere il sussidio di disoccupazione e sarebbe meglio aspettare di essere licenziato. Se ti chiedono di andare via perché hai commesso un errore e non hai rispettato le regole dell'impresa, sarebbe meglio dimetterti, perché altrimenti potresti avere conseguenze negative e non essere idoneo alla ricezione del sussidio.
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    Informati sulle politiche aziendali riguardanti il controllo delle referenze e le verifiche fatte dai futuri datori di lavoro. Prima di decidere se dare le dimissioni o attendere di essere licenziato, è importante sapere le regole dell'impresa per quanto riguarda questi aspetti. Ciò significa conoscere le informazioni che possono essere date quando un potenziale datore di lavoro telefona all'impresa per saperne di più sul tuo conto. Ecco quali potrebbero essere:
    • Date di inizio e conclusione del rapporto lavorativo.
    • Titolo.
    • Stipendio.
    • Idoneità per una riassunzione.
    • Modo in cui si è concluso il rapporto (se in maniera pacifica o meno).
    • Motivo per cui te ne sei andato.
    • Tratti caratteriali e personali.
    • Etica lavorativa.
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    Ricorda che hai il diritto di ripensarci. A questo punto, hai solo due alternative: dare le dimissioni o aspettare di essere licenziato. Non devi firmare documenti né scrivere immediatamente una lettera di dimissioni, perché hai la possibilità di rivalutare le tue opzioni. Ci sono pro e contro sia per quanto riguarda le dimissioni sia il licenziamento, ed è importante soppesare le possibilità prima di esprimere consenso.
    • Il tuo capo potrebbe provare ad assumere un atteggiamento da bullo, ma non può obbligarti a prendere subito una decisione. In un modo o nell'altro, presto te ne andrai dall'impresa, ma devi sapere cosa è meglio per la tua situazione e il tuo futuro.
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Parte 2
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Considerare le Alternative e Prendere una Decisione

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    Esamina i pro e i contro delle dimissioni. Come affermato prima, ogni alternativa presenta vantaggi e svantaggi che vanno presi in considerazione prima di decidere. Per quanto riguarda le dimissioni, l'aspetto negativo più grande è che difficilmente sarai idoneo alla ricezione del sussidio di disoccupazione. D'altra parte, i pro sono diversi:
    • Hai la possibilità di rigirare la situazione a tuo favore e affermare di essertene andato pacificamente. Non devi dire che sei stato licenziato o che ti hanno chiesto di andartene.
    • Il datore di lavoro userà la parola “dimissioni” quando gli verrà chiesto il motivo per cui te ne sei andato.
    • Potresti riuscire a negoziare una liquidazione. L'impresa vuole che te ne vada: a questo punto, in un certo senso, puoi avere il coltello dalla parte del manico, per quanto ti sembri che non sia così. In cambio di una transizione pacifica, magari sarai in grado di aprire le trattative per ricevere un'indennità di fine rapporto, che ti permetterà di ottenere pagamenti e benefici per qualche mese.
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    Valuta i pro e i contro collegati all'attesa del licenziamento. I vantaggi possono superare gli svantaggi se hai bisogno del sussidio di disoccupazione e pensi che, date le circostanze, sarai idoneo. Se vieni licenziato contro la tua volontà, hai probabilità più elevate di ricevere questi benefici. Inoltre, se credi che il licenziamento sia sbagliato e/o discriminatorio, puoi avere la possibilità di fare causa all'impresa. D'altro canto, ci sono anche contro, tra cui:
    • Potresti non essere idoneo per la liquidazione.
    • Potresti ricevere cattive referenze qualora un'altra impresa contattasse il tuo datore di lavoro.
    • Quando al tuo capo chiederanno perché te ne sei andato, dirà che sei stato licenziato; potrebbe anche spiegare i motivi specifici per cui è successo (come affermato prima, dipende dalle politiche aziendali). Per esempio, può affermare che sei stato licenziato per negligenza.
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    Prendi una decisione adatta a te e avverti il datore di lavoro. In base alla valutazione dei pro e dei contro di entrambe le alternative, devi fare una scelta e comunicarla quanto prima al capo. Se hai avuto bisogno di tempo per decidere, dovrai fissare un altro incontro e includere tutti i membri della prima riunione. Ecco cosa dovresti fare durante questo meeting:
    • Spiegare concisamente se hai deciso di dare le dimissioni o rimanere.
    • Fare in modo che la spiegazione sia semplice e professionale.
    • Non assumere un atteggiamento eccessivamente emotivo o arrabbiato.
    • Prepararti ad andare via quel giorno stesso. Il datore di lavoro difficilmente lascerà che un dipendente contrariato rimanga nell'impresa, non si esporrà al rischio. Se hai deciso di aspettare il licenziamento, preparati all'eventualità che succeda proprio quel giorno.
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    Preparati a voltare pagina. Dopo avere preso la decisione e avvertito il datore di lavoro, devi essere pronto ad andare avanti sulla tua strada. Siccome prima o poi lascerai questo posto, è arrivato il momento di mettere a punto una futura mossa professionale.
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Consigli

  • Per evitare potenziali cause legali, l'azienda potrebbe avere una politica severa e non fornire opinioni né informazioni di altro tipo sul carattere di un dipendente attuale o passato, inclusi i tratti personali, l'etica lavorativa o il motivo per cui è andato via. In questo caso, ci saranno meno implicazioni negative dopo un licenziamento rispetto a dare le dimissioni, perché il datore di lavoro non dirà che sei stato licenziato.


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Informazioni su questo wikiHow

Amber Rosenberg, PCC
Co-redatto da:
Consulente di Carriera
Questo articolo è stato co-redatto da Amber Rosenberg, PCC. Amber Rosenberg è un'esperta in life, career ed executive coaching qualificata che vive nella San Francisco Bay Area. Ha oltre 20 anni di esperienza nel settore del coaching, lavorando a stretto contatto con società per azioni, aziende di tecnologia e organizzazioni non a scopo di lucro. Amber si è formata presso il Coaches Training Institute ed è membro della International Coaching Federation (ICF). Questo articolo è stato visualizzato 25 548 volte
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