Avere dei genitori razzisti può essere penoso. Come capita spesso, può darsi che i tuoi genitori non si considerino tali e che assumano un atteggiamento difensivo nel momento in cui usi questo termine. Potrebbero anche avere un background culturale appartenente ai tempi passati, in cui certi stereotipi erano la norma e venivano addirittura considerati positivi. Ad esempio, i tuoi genitori potrebbero ritenere accettabile dire cose come: "Gli asiatici sono proprio intelligenti!". Devi imparare a esprimere in maniera efficace quello che pensi del loro razzismo e il motivo per cui ti infastidisce.

Parte 1
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Esprimere il proprio Disagio

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    Riferisciti al contesto di un comportamento specifico. Quando si tratta un argomento spinoso, le persone tendono a sentirsi attaccate quando si rivangano episodi del passato. Se i tuoi genitori fanno delle affermazioni che risultano razziste o poco sensibili, faglielo notare prima possibile. La cosa migliore è affrontare queste cose nel momento in cui si verificano, ma non sempre è possibile. Se siete in compagnia, ad esempio, potrebbe essere più difficile. Se proprio non riesci ad affrontare immediatamente la questione, tira fuori l'argomento più tardi nel corso della giornata, oppure il giorno dopo.
    • Ritieni i tuoi genitori responsabili delle loro parole e delle loro azioni. Se in tua presenza dicono o fanno qualcosa di razzista, cerca di affrontare subito la questione. Chiedi loro di chiarire cosa intendono. Concentrati su parole e su comportamento in un contesto specifico piuttosto che sul loro carattere nel suo insieme. Non farne mai una questione personale. Dire: "Siete razzisti" può portarli solo ad assumere un atteggiamento difensivo e risentito. Prova invece a dire qualcosa come: "Questa affermazione rivela un sacco di preconcetti", oppure: "Dire una cosa del genere mette in un unico calderone tutte le persone dello stesso colore". È probabile che tu debba affrontare della resistenza da parte loro, ma se vuoi che i tuoi genitori si aprano al cambiamento, devi incalzarli e cogliere l'occasione nel momento in cui si presenta. [1]
    • Poniamo il caso che i tuoi genitori facciano delle affermazioni razziste rivolgendosi a una tua amica. Esordisci dicendo: "Possiamo per favore riprendere parte di questa conversazione mentre siamo tutti a tavola?". Usa un tono diplomatico e garbato mentre riferisci quello che è stato detto, così da ridurre al minimo le possibilità che assumano un atteggiamento difensivo. Potresti ad esempio dire: "Lo so che eravate in buona fede mentre dicevate che tutti gli asiatici sono intelligenti, ma il fatto che abbiate considerato Kyoko in relazione al colore della sua pelle piuttosto che alle sue caratteristiche individuali l'ha ferita".
    • A questo punto ascolta il punto di vista dei tuoi genitori. Molto probabilmente non si rendono conto che le loro osservazioni risultano offensive, o forse sanno semplicemente ben poco delle altre culture. È la tua occasione per educarli e per capire il loro bagaglio culturale.
    • Puoi proporre loro di esprimere l'eventuale disagio che provano a stare con persone di culture differenti. Incoraggiali a fare domande piuttosto che affermazioni. Potrebbero ad esempio chiedere: "La tua famiglia segue delle tradizioni appartenenti alla vostra cultura? Quali sono le tradizioni che seguite?".
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    Fai riferimento a comportamenti specifici. Quando ti rivolgi a qualcuno a proposito del suo razzismo, è meglio se ti concentri su comportamenti specifici. Anche se sei tentato di criticarli per il loro carattere, ricordati che le persone tendono a essere più ricettive quando fai riferimento al loro linguaggio e alle loro azioni concrete, senza demolire il loro intero modo di essere.
    • Ricorda la differenza fra una conversazione incentrata su "Quello che hai fatto" e una incentrata invece su "Quello che sei". In una conversazione incentrata su "Quello che hai fatto", tiri in ballo parole e azioni specifiche e spieghi il motivo per cui secondo te sono inaccettabili. Una conversazione incentrata invece su "Quello che sei" mette in discussione il loro intero modo di essere e trae delle conclusioni sulla base del loro comportamento. Anche se pensi sinceramente che queste conclusioni siano corrette, questo tipo di approccio non serve a risolvere il problema. I tuoi genitori se la prenderanno perché metti in discussione il loro carattere, invece di concentrarsi su episodi concreti. [2]
    • Ricorda: limitarti ad apostrofare i tuoi genitori come razzisti non farà altro che offrire loro l'opportunità di troncare facilmente la discussione. Possono sviare l'argomento affermando semplicemente che non conosci gli aspetti più profondi del loro carattere. Anche se sei dalla parte della ragione, se vuoi affrontare efficacemente il loro razzismo devi stare nel momento presente e concentrarti su azioni specifiche, appena accadute. [3]
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    Preparati a un atteggiamento difensivo. Anche se si parla di comportamenti specifici e ci si concentra sulle azioni piuttosto che sul carattere, in generale la gente vive male questo tipo di conversazioni. Si tende a personalizzare le accuse di razzismo rivolte a proprie azioni o espressioni. [4]
    • Se al sentire la parola "razzista" i tuoi genitori si mettono subito sulle difensive, puoi affrontare la discussione senza usare questa etichetta. Concentrati sul comportamento specifico e sul motivo per cui ti è sembrato offensivo, facendo a meno della parola "razzista" per evitare un atteggiamento di chiusura da parte loro.
    • Non permettere loro di sviare la conversazione. [5] Anche se riesci a inquadrare correttamente il problema, rischi di sentirti rispondere: "Non sono razzista". In questo caso, rispondi portando l'attenzione sull'effetto che una loro certa affermazione ha avuto sul loro interlocutore, o sull'effetto che potrebbe avere su un'altra persona. Potresti dire qualcosa del genere: "Le vostre parole l'hanno fatta sentire come se non vi riferiste a lei per quello che è, ma a uno stereotipo".
    • Non esiste un modo facile per parlare di razzismo. Ricorda che un atteggiamento difensivo è inevitabile. Affronta la situazione con questa consapevolezza, in modo da non sorprenderti quando ti troverai di fronte a un atteggiamento di resistenza. [6]
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    Parla in prima persona. Quando si trattano argomenti spinosi, può essere utile parlare in prima persona. Si tratta di contesti che enfatizzano la reazione emotiva a una determinata situazione. Se parli in prima persona non dai l'impressione di pronunciare un giudizio obiettivo. Anche se sei dalla parte della ragione, emettere giudizi ti sarà di ben poco aiuto.
    • Invece di esprimere le tue opinioni come fossero fatti, dai risalto a come ti senti. I tuoi genitori faranno più fatica a demolire le tue istanze se farai riferimento alla tua personale visione del mondo.
    • Le tue frasi dovrebbero cominciare così: "A mio modo di vedere...". Non dire cose come: "Mi fate stare...", oppure "Questa cosa mi fa stare...": suonerebbe come un'accusa nei loro confronti per averti causato disagio. È meglio evitare di farli sentire in colpa, perché come risultato si sentirebbero giudicati e sarebbero ancora meno disposti a cambiare idea. Invece di dire: "Mi sono sentito a disagio per come avete trattato la mia amica a pranzo", è meglio dire: "Lo scambio verbale avvenuto fra voi e la mia amica a pranzo mi mette a disagio. Penso che abbiate ferito profondamente i suoi sentimenti e la cosa mi ha turbato".
    • I tuoi genitori potrebbero risultare maggiormente ricettivi a un approccio del genere. Anche se non riescono a cogliere pienamente il razzismo che si nasconde nel proprio comportamento, potrebbero almeno essere disposti a cambiare per affetto nei tuoi confronti. Sarà un inizio, ma è già qualcosa quando si tratta di razzismo! Se ti chiedono cosa possono fare di diverso, rispondi così: "Per favore, non fate più commenti sull'aspetto della mia amica".
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    Dai il buon esempio. Spesso il modo migliore per gestire dei genitori razzisti è dare loro il buon esempio. Quando parli di culture diverse e di persone appartenenti ad altre razze, fallo con grande correttezza. Piuttosto che con le parole, cerca di dimostrare con la pratica ai tuoi genitori perché abbracciare le diversità è così importante.
    • Condividi con loro le modalità con cui i tuoi amici ti hanno aiutato a superare i tuoi limiti, aprendoti nuove prospettive.
    • Evita di cadere negli stereotipi.
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Parte 2
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Evitare la Negatività

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    Cerca di comprendere la natura del loro razzismo. Anche se comprendere una convinzione razzista è un'impresa ardua, fai uno sforzo e cerca di entrare in qualche modo nella loro testa. Il razzismo è un problema endemico in molte società. Spesso è così subdolo che molti non si accorgono neanche che le loro azioni e le loro parole hanno un sottofondo razzista.
    • Il modo con cui nei media vengono dipinte le persone di colore è spesso subdolo. Le parole usate per descriverli, ad esempio, sono spesso disseminate di terminologia obsoleta e offensiva. Non si tratta di un fenomeno limitato ai testi riconducibili alla categoria "hate speech"; anzi, è diffuso anche all'interno di testate ben note e spesso a tiratura nazionale. Con la costante riproposizione di stereotipi attraverso i media, il punto di vista di una persona può facilmente distorcersi senza che uno se ne accorga. Questo ovviamente non scusa il razzismo, ma può servirti a capire meglio i tuoi genitori. [7]
    • Le persone sono sovente cieche di fronte al proprio stesso razzismo. Come abbiamo già chiarito, la gente tende a mettersi sulle difensive quando si parla di questioni relative alla razza. Può quindi succedere che si insinui impercettibilmente una forma di razzismo strisciante. I tuoi genitori potrebbero non essere in grado di notare il razzismo che sottende le loro opinioni. Puoi certo fare del tuo meglio per fare loro notare quando hanno un atteggiamento del genere, ma cerca di capire quanto possano essere subdole queste dinamiche e perché sia così difficile cambiare coloro che sostengono opinioni razziste. [8]
    • I media, ad esempio, demonizzano spesso i neri quando sono vittime di qualche crimine; al contrario, sembrano effettivamente prendere le parti dei bianchi anche quando sono sospettati di crimini gravi, come sparatorie e attacchi armati. [9]
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    Non partecipare a conversazioni che ti mettono a disagio. A un certo punto dovrai accettare che il razzismo è purtroppo un sistema di credenze ben radicato e difficile da estirpare. Dovresti cercare di elaborare una politica di non tolleranza verso i commenti razzisti, soprattutto se parlarne con i tuoi genitori ti costa un forte coinvolgimento emotivo.
    • Se cercano di tirarti dentro in una lite, restane fuori. Renditi conto dei sentimenti che li muovono e passa subito a un altro argomento.
    • È molto difficile per la gente cambiare idea, soprattutto se sono convinzioni radicate. A volte l'unica cosa che puoi sperare è che alla fine si evolvano e diventino meno razzisti. Arrabbiarsi, criminalizzare, lanciare accuse e sbattere la porta non servirà a niente e alimenterà soltanto il risentimento. Se invece dirai ai tuoi genitori quanto vuoi loro bene e quanto sei loro grato per tutte le cose che hanno fatto per te, vedrai che alla prima occasione metteranno spontaneamente in discussione le loro posizioni. Dopotutto, ti vogliono bene almeno quanto ne vuoi tu a loro. Cerca anche di portare dalla tua parte altri membri della famiglia che la pensano più come te e di parlare con loro per capire se possono dare un contributo ed esserti di sostegno alla causa.[10]
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    Riconosci le alte probabilità di fallimento. Ricordati che è molto raro veder cambiare idea alle persone, soprattutto se hanno una certa età. È invece molto probabile che affrontare l'argomento del loro razzismo con i tuoi genitori non cambi di una virgola il loro atteggiamento. Tuttavia, non lasciar correre determinati comportamenti è importante. Il razzismo si alimenta del silenzio della gente e della mancanza di disponibilità a sostenere discussioni scomode. A volte il silenzio viene visto come un incoraggiamento o come un atto di accettazione delle opinioni razziste. Assicurati di mettere in chiaro con loro che non condividi il loro punto di vista. Anche se una discussione finisce male, hai il dovere morale di riprenderla in futuro. [11]
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Informazioni su questo wikiHow

Allen Wagner, MFT, MA
Co-redatto da:
Consulente Coniugale e Familiare
Questo articolo è stato co-redatto da Allen Wagner, MFT, MA. Allen Wagner è uno psicoterapeuta coniugale e familiare registrato che vive a Los Angeles, in California. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Psicologia alla Pepperdine University nel 2004. La sua specializzazione è lavorare con coppie o individui per aiutarli a migliorare le proprie relazioni. Ha scritto il libro Married Roommates a quattro mani con sua moglie, Talia Wagner. Questo articolo è stato visualizzato 4 672 volte
Categorie: Famiglia
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