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Sei frustrato perché i tuoi figli sono ormai adulti e capaci di provvedere a se stessi ma vivono ancora sotto il tuo tetto? La tua casa sembra ormai un hotel gratuito? Se vuoi che seguano la loro strada, ecco come convincerli a farlo senza cacciarli.
Passaggi
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1Fai una valutazione obiettiva. In quanto genitore, potresti avere sentimenti contrastanti rispetto al trasferimento dei tuoi figli. Da una parte, apprezzi la loro compagnia, non vuoi che combattano da soli e non te la senti di mandarli via, dall'altra, però, pensi che non stiano maturando e non stiano facendo niente per diventare indipendenti. È importante analizzare tutto questo prima di parlarne con loro.
- Fai una lista onesta delle ragioni per le quali vuoi che tuo figlio se ne vada di casa. Comprendi perché ti infastidisce il fatto che viva ancora con te e non permettere che il senso di colpa ti blocchi. Alcune ragioni sono ovvie (per esempio tuo figlio non rispetta la tua privacy e le tue cose), mentre altre sono sottili e in qualche misura personali e imbarazzanti (per esempio sei spesso testimone della sua intimità con la sua fidanzata o detesti fare il suo bucato).
- Considera se un certo motivo è reale per spingerlo ad andare a vivere da solo. A volte un genitore è riluttante nel mandare i figli via da casa perché non crede che essi abbiano le risorse per cavarsela da soli. Nella maggior parte dei casi, però, una persona adulta è perfettamente capace di prendersi cura di sé e di essere indipendente. Potrebbe essere necessario che tuo figlio si avvicini gradualmente al vivere da solo, per esempio all'inizio gli conviene condividere la casa con altre persone. Se temi che non possa farcela, riconosci la tua paura, ma, se gli permetti di restare con te, non gli farai alcun piacere a lungo termine.
- Tu e tua moglie (o tuo marito) dovreste avere la stessa idea. Spesso un genitore vuole che il figlio se ne vada mentre l'altro resiste all'idea. Prima di parlarne con tuo figlio, discutine con il tuo partner.
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2Chiedi a tuo figlio se vuole andarsene. Una semplice domanda che rivela molto. Di solito la risposta sarà “Sì, naturalmente, ma...”, seguita da una serie di motivazioni. Valutale oggettivamente e ricorda che forse esistono ragioni reali non ammesse verbalmente da tuo figlio: per esempio, può darsi che non se ne vada perché restare a casa è fin troppo comodo ma si vergogna a confessarlo. Considera accuratamente questi motivi (molti di essi sono scuse):
- ”Sto cercando lavoro”. Quante volte al giorno controlla gli annunci sui quotidiani e su internet? Nel frattempo, fa volontariato, cerca di creare dei contatti e sta riempiendo il suo CV? È alla ricerca del mestiere “perfetto”? Non ha intenzione di lavorare in cambio di uno stipendio minimo e vuole trovare di meglio? Se non muove un dito e non fa che ripetere di essere “troppo qualificato” per qualsiasi proposta gli venga fatta, probabilmente vivere sotto il tuo stesso tetto è talmente comodo che non ha bisogno di altro. Parla con lui delle sue ambizioni e di come sia importante sentirsi realizzati dal punto di vista professionale. Offrigli il tuo aiuto durante i primi mesi di trasferimento o proponigli di condividere l'affitto e le spese con un amico. Non spingerlo a cambiare completamente la sua vita, accompagnalo nel cammino.
- ”Non posso permettermi di vivere da solo”. Non riesce a trovare una casa o non riesce a trovare una casa come la tua? Forse non può pagare un affitto nel tuo vicinato perché si tratta di un quartiere in cui vive gente in carriera. Guardati intorno: dove vivono gli altri giovani adulti? Tuo figlio afferma che non si “merita” di vivere in un posto del genere? E tu cosa ne pensi? Considera che quasi tutti i giovani, quando studiano o iniziano a lavorare, si ritrovano a vivere in abitazioni modeste, magari condivise con altra gente. Ma è parte del gioco. Se otterrà un buon lavoro ed è tenace, potrà migliorare le sue condizioni abitative.
- ”Voglio mettere da parte dei soldi per una casa/una macchina/l'università, ecc.”. Questa è forse la ragione più legittima per rimanere a casa, ma solo se tuo figlio risparmia davvero e ha veramente un obiettivo. Se spende tutti i soldi per uscire e per comprare quello che vuole, senza dare la priorità a cose più importanti, allora sta mentendo. Qualora restasse a casa solo per non dover spendere il suo denaro in un altro modo, allora dovrai stabilire una conversazione da adulto ad adulto con lui. Sii sincero e, anche in questo caso, offriti di aiutarlo i primi tempi. Un'altra cosa: esalta i vantaggi di avere uno spazio tutto suo. Sicuramente dovrà iniziare a cucinare e a fare le pulizie da solo, ma avrà una grandissima libertà.
- Non dimenticare che la casa in cui vivi è tua e non hai alcun obbligo di aiutare i tuoi figli ormai adulti. Se vuoi semplicemente stare da solo, senza averli intorno, questo è un tuo diritto. Però, se decidi di dare una mano a tuo figlio a trovare il suo posto nel mondo, dimostrerai interesse nel voler mantenere un buon clima familiare.
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3Se puoi permettertelo, metti da parte dei soldi per pagare l'affitto della casa di tuo figlio, i costi del trasferimento e le bollette. Quando se ne andrà di casa, volontariamente o no, dagli questo denaro.
- Parla apertamente con tuo figlio: ormai è un adulto. Insieme potreste trovare una soluzione.
- Giungete ad un accordo: per esempio, tuo figlio può fermarsi a casa tua fino alla laurea. In seguito, aiutalo a trasferirsi e paga l'affitto e le spese per i primi mesi. Dopodiché, dovrà pensare a tutto lui.
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4Assicurati che tuo figlio non soffra di una malattia come la depressione, che può debilitare. In questo caso, sarà necessario rivolgerti ad un professionista. Sebbene tu non abbia alcun obbligo nei confronti di un figlio maggiorenne, negare il problema può essere irresponsabile da parte tua e causare ancora più danni.
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5La situazione economica attuale è molto dura. Il lavoro scarseggia e gli stipendi sono bassi, mentre il costo della vita è alto. Sii ragionevole rispetto alle tue aspettative e aiutalo il più possibile a fare i primi passi.
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6Se ti riesce difficile parlare con tuo figlio, puoi prendere una misura più estrema, ovvero trasferirti altrove. Alcuni genitori si ritirano in una località più remota e rilassata, dove i giovani non possono divertirsi. Oppure, puoi rimpicciolire la casa o spiegare a tuo figlio che hai bisogno di risparmiare e che non puoi più tenerlo a tuo carico.
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7Se proprio non vuole andarsene o tu non riesci a mandarlo via, giungete a un compromesso. Per esempio, tuo figlio potrà vivere sotto il tuo stesso tetto ma dovrà pagare un affitto o occuparsi di tutte le sue spese, dunque comprare il cibo e tutto quello che gli serve da solo e versare la sua parte per quanto riguarda le bollette. Inoltre, dovrà pulire la propria stanza e, a turno, gli spazi comuni, e fare il suo bucato. In questo modo, diventerà più indipendente e, magari, potrebbe anche capire che può farcela da solo.
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8NON ROVISTARE TRA LE SUE COSE! NON INVADERE LA SUA PRIVACY! Tuo figlio perderà la fiducia in te e non sarà disposto ad ascoltare i tuoi consigli, per quanto utili essi siano.Pubblicità
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