Questo articolo si sofferma soprattutto sullo stagnare dei componenti su circuiti stampati (PCB). I componenti per circuiti stampati sono quelli che hanno i terminali (cioè fili o linguette) che passano attraverso un foro posto su una scheda per poi venire saldati alla placcatura metallica a esso circostante. Anche il foro potrebbe essere placcato o meno.

Per stagnare altri tipi di componenti elettrici, come cavi ed altro, si devono seguire dei passaggi differenti, ma i principi generali sono gli stessi.

Passaggi

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    Scegli i componenti giusti. Molti componenti hanno un aspetto simile, quindi leggi attentamente le etichette o controlla il significato dei diversi colori.
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    Se necessario, piega i terminali. Stai attento a non danneggiarli.
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    Metti i terminali in una morsa. Per farlo dovrai prima pensare se accorciare o no i terminali, e ciò dipende dal fatto che tu voglia o meno ottenere un effetto di dissipazione del calore.
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    Sciogli un po' di stagno sulla punta dello stagnatore. Servirà a migliorare il trasferimento di calore durante la stagnatura.
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    Appoggia con molta attenzione la punta dello stagnatore (che avrà sopra lo stagno appena sciolto) sul terminale del componente e sulla placcatura metallica circostante il foro del PCB. La punta, o la macchia di stagno, dovrà toccare contemporaneamente sia il terminale che la placcatura. Evita di toccare l'area non metallica del PCB, visto che il calore rischierebbe di danneggiarla. A questo punto, l'area di lavoro inizierà a scaldarsi.
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    Metti il filo di stagno nell'area posta tra il terminale e la placcatura del PCB. Non passare lo stagno alla punta dello stagnatore! Il terminale e la placcatura attorno al foro dovrebbero essere abbastanza caldi da far sciogliere lo stagno. Se lo stagno non si fonde su quella zona, molto probabilmente il calore non è sufficiente. Lo stagno sciolto dovrebbe "aggrapparsi" alla placcatura e al terminale a causa della tensione superficiale. Questo fenomeno prende il nome di bagnatura.
    • Con l'esperienza imparerai a scaldare la giunzione tra placcatura e terminale in maniera più efficiente, variando il modo in cui la punta dello stagnatore viene in contatto con quella zona.
    • Il flussante del filo di stagno resta efficace solo per circa 1 secondo dopo lo scioglimento, visto che il calore tende a bruciarlo via.
    • Lo stagno riuscirà a bagnare una superficie solo se:
      • La superficie è abbastanza calda e
      • C'è abbastanza flussante per rimuovere l'ossido dalla superficie e
      • La superficie è pulita e libera da grasso, sporco ecc.
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    Lo stagno dovrebbe riuscire da solo a "girare attorno" al punto di contatto tra terminale e placcatura e a riempire quell'area. Evita di aggiungere altro stagno se hai già fornito alla giunzione tutto lo stagno necessario. La quantità di stagno necessaria dipende da:
    • Per i PCB che non hanno la placcatura anche all'interno del foro (non-PTH – molti PCB fatti in casa sono di questo tipo): lo stagno è sufficiente quando forma una giunzione piatta.
    • Per i PCB con la placcatura anche all'interno del foto (PTH – molti PCB commerciali sono di questo tipo): lo stagno è sufficiente quando forma una giunzione concava.
    • Troppo stagno formerebbe una giunzione a "bulbo", di forma convessa.
    • Troppo poco stagno formerebbe una giunzione "molto concava".
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Consigli

  • La maggior parte degli stagnatori ha la punta intercambiabile. Le punte degli stagnatori hanno una durata limitata, e ne esistono di diverse forme e dimensioni in modo tale da soddisfare esigenze diverse.
  • Tieni sotto mano una pompetta o un altro tipo di strumento aspirante per rimuovere lo stagno, o un rocchetto di trecciola dissaldante (una treccia formata da fili di rame sottili che serve ad assorbire lo stagno fuso), in caso sbagliassi e avessi bisogno di dissaldare qualcosa o di rimuovere l'eccesso di stagno da una giunzione.
  • È facile danneggiare un componente a causa del troppo calore. Alcuni componenti (diodi, transistor ecc.) sono piuttosto sensibili ai danni provocati dal calore, e devono quindi avere un dissipatore (sotto forma di una clip di alluminio) collegato al terminale dalla parte del PCB opposta a quella dove verrà effettuata la stagnatura. Usa uno stagnatore da 30 watt ed esercitati a stagnare velocemente, in modo da evitare di scaldare troppo i componenti.
  • La punta di uno stagnatore tende a incastrarsi con il tempo (se usato di frequente, ovviamente), a causa degli ossidi che si formano tra la punta in rame e il ferro sottostante. Le punte placcate solitamente non hanno di questi problemi. Se non rimuovi ogni tanto le punte in rame, rimarranno incastrate per sempre allo stagnatore! A quel punto sarebbe da buttare. Per questo motivo, ogni 20-50 ore di utilizzo, quando è fredda, rimuovi la punta dal tuo stagnatore e muovila un po' in modo tale che gli ossidi possano uscire, prima di rimontarla. Ora il tuo stagnatore è pronto a durare anni e anni!
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Avvertenze

  • Gli stagni, soprattutto quelli a base di piombo, contendono materiali pericolosi. Lavati le mani dopo aver stagnato, e tieni ben presente che gli oggetti contenenti stagno potrebbero richiedere di essere smaltiti in maniera apposita se decidi di disfartene.
  • Gli stagnatori raggiungono temperature molto elevate. Non toccare mai la punta dello stagnatore. Usa sempre un supporto per riuscire ad appoggiare la punta dello stagnatore in alto e lontano dalla tua superficie di lavoro.
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Cose che ti Serviranno

  • Uno stagnatore. Solitamente sono:
    • A potenza fissa: ad esempio da 25W (per lavoretti piccoli) a 100W (per lavori grossi, cavi spessi ecc.).
    • A temperatura variabile: la temperatura della punta può essere regolata in base alle necessità.
  • Pinze, pinze a becchi stretti, o pinzette per reggere i componenti.
  • Una morsa o un supporto per reggere il circuito stampato.
  • Un filo di stagno con il cuore di flussante.
    • Tipi di stagno:
      • Lo stagno più comune usato in elettronica è quello 60/40 (stagno-piombo). È quello consigliato ai meno esperti, ma è pericoloso per la salute.
      • Esistono diverse leghe di stagno prive di piombo. Richiedono temperature più alte e non "bagnano" bene come le leghe contenenti piombo. Tuttavia, sono più sicure e possono essere anche più efficaci. Quelle 96,5 stagno / 3,5 argento sono le migliori, e ti permetteranno di ottenere una giunzione con una resistenza minore rispetto a quelle che otterresti con una lega a base di piombo.
      • Puoi trovare entrambi i tipi di stagno, con piombo o senza, sia online che nei negozi.
    • Flussante. Il flussante è un additivo che viene aggiunto allo stagno per facilitare il processo di stagnatura rimuovendo e prevenendo l'ossidazione dei metalli e migliorando le capacità di bagnatura dello stagno fuso. Esistono diversi tipi di flussanti:
      • ROsin è quello più diffuso tra gli hobbisti. Dopo la stagnatura, lascia un residuo di color marrone che non è né corrosivo né isolante, ma che può essere rimosso, se desiderato, con un solvente come l'isopropanolo (conosciuto anche come alcool isopropilico). Esistono diversi gradi di aggressività per i flussanti ROsin, quello più comune è l'RMA.
      • I flussanti No-Clean lasciano un residuo trasparente non corrosivo e isolante dopo la stagnatura. Sono pensati per poter essere lasciati sulla giunzione e sulle aree circostanti, ma dovrebbero comunque essere rimossi dal momento che i flussanti, per natura, sono corrosivi.
      • I flussanti solubili in acqua solitamente sono i più aggressivi e lasciano un residuo che può essere rimosso con l'acqua. Il residuo è corrosivo e può danneggiare il circuito o i componenti qualcosa non venisse rimosso.

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