Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Godea, rapito al ciel, languido amante | Vedo che sciolto ogni rigor tenace | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Girolamo Fontanella
XX
IL BEATO GIOVANNI DI DIO
Angoscioso, anelante, in rozzo letto
su l’estrema agonia Giovanni accolto,
sostenendo la croce in mezzo al petto,
sta con gli occhi e con l’alma in Dio rivolto.
E mentre fuor dal tramortito aspetto
piove il freddo sudor, da morte sciolto,
trova Maria, che con amico affetto
li sostiene la fronte e asciuga il volto.
Soave è di sua morte e dolce l’ora,
trovando lei, che con pietoso zelo
il suo dolce sudor terge e ristora.
Ma se Maria l’accoglie in sí bel velo,
meraviglia non è; ch’essendo aurora,
vuol con queste rogiade andar nel cielo.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.