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29. Rotto è il martello, rott’è quella ’ncugge
Appendice - 28 Indice dei nomi propri

Rotto è il martello, rott’è quella ’ncugge1
     Che solean fabricar le dolce rime,
     E rotti i folli2, rotte son le lime,
     E la fucina tutta si distrugge;
     Il foco più nel suo carbon non rugge,5
     Che riscaldava le materie prime,
     Di che formando l’opre non sublime3,
     Cantai del falso amor cui ragion fugge.
E però cessa la mia vaga4 penna
     Di recar fole con parole vane,10
     E da così fatta arte si rimane.
     Ma della fior soprana di soprane5,
     Che vince l’altre come l’auro brenna6,
     Pur tratterò io laude alta e perenna7.

  1. «Incudine.»
  2. «Mantici.»
  3. Le opere giovanili composte in servigio d’Amore.
  4. «Vagante, errante.»
  5. La Vergine, soprana fiore delle donne sovrane (quest’aggettivo è nel suo significato etimologico).
  6. «Cosa senza valore;» fu detto anche di persona, e particolarmente, più tardi, di cavallo di poco prezzo.
  7. I sonetti CXVII-CXIX, tra i certi, cantano appunto le lodi di Maria.


Note

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