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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
ER BENE PE’ LI MORTI
Oggi se dà ccomincio1 all’ottavario
De li poveri Morti; e ddite puro2
Che ttra ppredica, moccoli, e rrosario,
Se3 vòta er purgatorio de sicuro.
Se sa,4 a le donne, llì mmezz’a lo scuro,
Quarche ppìzzico ar culo è nnescessario.
Quarche smaneggio tra la porta e ’r muro
Serve a li vivi pe’ un tantin de svario.
Ecco er fine de tante bbaraonne5
De regazze che vvanno pe’ le cchiese.
Quest’è ’r carnovaletto de le donne.
Tutte sciànno6 più o mmeno er zu’ racchietto,7
E llì, ssiconno8 er genio der paese,
Fanno l’amore senza dà ssospetto.
1 novembre 1833
- ↑ Si dà principio.
- ↑ Pure.
- ↑ Si.
- ↑ Si sa.
- ↑ Baraonde: frotte.
- ↑ Ci hanno, semplicemente “hanno.„
- ↑ Il suo ganzo.
- ↑ Secondo.
Note
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