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Er Medico ggiacubbìno Er confessore de manica larga
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

ER CORPO ARITROVATO

     È una sscèna, per dio, propio una sscèna.
Ma ttutte ar tempo mio s’ha da vedelle!
Pe’ quattr’ossacce senza carn’e ppelle
S’ha da pijjà la ggente tanta pena!

     E ttutti fanno sta cantasilèna:1
È llui: nun è: ssò cquelle: nun zò cquelle:
È Rraffaelle: nun è Rraffaelle...
E ttutt’er giorno la Ritonna2 è ppiena.

     Certo, nun dubbità, ssò ccasi serj!
Come c’a Rroma sciamancassin’ossa3
Tramezz’a un venti o un trenta scimiteri!

     Trovi uno schertro4 in de la terra smossa?
Ebbè, ssenza de fà ttanti misteri,
Aribbuttelo drento in de la fossa.

1 novembre 1833

  1. Cantilena.
  2. Rotonda.
  3. Ci mancassero ossa.
  4. Scheletro.

Note

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