Questo testo è incompleto.
La donna filisce Er Cardinale solomíto
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

ER MARITO ARISOLUTO.

     Ah scrofa, t’ho vvist’io dar luscernario
Quanno se’ ita sotto a Ggiammatista.1
Vacca, t’ho vvista propio io, t’ho vvista,
Fà ppiù assai de quer ch’era nescessario.

     Tu ariprovesce ppiù, pporca futtrista,2
A ffattelo3 inzeppà ddrent’ar zagrario,
E tt’accommido er corpo cór Vicario
Che tte manni a llegà com’una crista.

     Io quer tantin d’onor che mm’aritrovo
Nu lo vojjo bbuttà ddiettr’a un cantone
Come se bbutta via ’na coccia d’ovo.

     Io, spuzzonaccia mia, nun zò4 er padrone,
C’oggni ggiorno je spunta un corno novo
E ss’ammaschera sempre da cojjone.

30 maggio 1835

  1. Giambattista.
  2. Temperamento di più osceno vocabolo.
  3. Fartelo.
  4. Non sono.

Note

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