Questo testo è incompleto.
Er zervitore in zala Er poscritto (1831)
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831

ER PURGANTE.

     Cuanno cuela bbon’anima d’Annotta
Ebbe l’urtima frebbe e stiéde male,
Pe’ avé ll’ojjo de riggini1 che sbòtta2
4Vòrzi3 curre da mé dda lo spezziale.

     E cco’ la cosa4 ch’er cumpar Natale
M’ha ttienuto a bbattesimo Carlotta,
Acquàsi5 ne cacciò mmezzo bbucale6
8E mmé lo vòrze3 dà ffresco de grotta.

     Ma cch’edè e cche nun è,7 du’ ora doppo
Lei sentì ggran dolori a le bbudella,
E scaricò tamanto8 de mallòppo.9

     12E ppoi da mmerda in merda, poverella,
Bbisogna dì che ll’ojjo fussi troppo,
Mòrze,10 salute a nnoi, de cacarella.11


In legno, da Valcimara al Ponte della Trave,
28 settembre 1831.





  1. Olio di ricino.
  2. Scarica.
  3. 3,0 3,1 [Volli, volle.]
  4. Pel motivo.
  5. [Quasi.]
  6. [Un boccale equivaleva a poco più di due litri.]
  7. Espressione di sorpresa per cosa imprevista.
  8. [Più che il semplice tanto. Cfr. la nota 6 a pag. 12 di questo volume.]
  9. Massa di materie.
  10. Morì.
  11. Cacaiuola.

Note

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