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Li Santi grossi La scirconcisione der Zignore
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

ER ROFFIANO ONORATO

     È Nnata e bbattezzata a la Matriscia:
Cuà nun ze viè pe’ sbarattà le carte,
Vienghi a vvedé coll’occhi sui che cciscia,
E ddoppo me dirà s’io sò dell’arte.

     Se la facci spojjà ssenza camiscia,
La tasti puro da tutte le parte,
La provi, e vvederà cchi è la Miscia,
E ssi ppropio è un boccon da Bbonaparte.

     Se ne troveno pochi de sti musi.
Le regazze, Monzù, che jje do io,
Lei pò ppuro1 fregalle a occhi chiusi;

     Ché nun zò le puzzone, Monzù mmio,
Che jje porta un zocchì,2 ppiene, me scusi,
De tutte sorte de grazzia de ddio.

10 gennaio 1832

  1. Pure.
  2. Un non-so-chi.

Note

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