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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
ER VISCINATO
Tutte compagne! D’Aghita e Tterresa
Una annisconne er zuo ner zottoscala,
L’antra dà ar zuo l’appuntamenti in Chiesa:
E a Ttuta je tiè mmano la spezziala.
La serva arza er traghetto1 de la spesa:
Ghita cià le funtane: Bbetta sciala
Le notte ch’er marito va a l’impresa:2
Lei poi se lo tiè in casa er cresceccala.3
Io pe’ mmé bbado a ffà li fatti mia;
E in cinqu’anni e ccammina pe’ li sei
Sto viscinato manco so cchi ssia.
Io nun ho llingua: e ssi lla bbroda lei
La bbutta addoss’a mmé disce buscìa.
Co tté mme sfogo perchè sso cchi ssei.
24 gennaio 1832
- ↑ Giuochetto di contrabbando.
- ↑ Alla Impresa de’ Lotti debbono gl’impiegati passare in lavoro la notte anteriore al giorno della estrazione.
- ↑ Il senso proprio di questo motto equivoco è una bacchetta di cristallo di figura spirale, la quale girata su se stessa par crescere nella sua estensione e calare.
Note
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