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Questo testo fa parte della raccolta Giuseppe Battista
XIII
LA LETTERA
Figlia del mio pensier, nunzia veloce,
che corri senza piè, voli senz’ale,
rapida piú che vento e piú che strale,
e dove l’aere agghiaccia e dove coce;
palesi la mia mente e non hai voce,
ordisci tradimenti e sei leale,
erba non sei di Colco e sei letale,
non sei libica belva e sei feroce.
Spirto de’ passi miei, lingua del core,
mi conduci colá dov’io non sono
e chiedi quanto vuoi senza rossore.
Delle tue note, allor che note sono,
ha la suora d’Encelado minore
ne’ vanni il moto e nella tromba il suono.
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