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Deh, qual possente man con forze ignote Qual da turbato ciel fulminea face
Questo testo fa parte della raccolta Ciro di Pers

XXI

PER UNA NIPOTINA DELL’AUTORE

la quale visse pochi giorni

     Fortunata fanciulla, al ciel nascesti
non alla terra, e non ti fu immatura
l’ora fatal che dei tesor celesti
e dell’eterno ben ti fe’ sicura.
     Tu breve il corso della morte avesti,
che con lungo penare altri misura;
la frale umanitá poco piangesti,
poco spirasti di quest’aria impura.
     Chi solca il mar del mondo ogn’or aduna
maggior peso di colpa, e ’l cammin torto
sul tardi dell’etá vie piú s’imbruna.
     Vïaggio avesti tu spedito e corto;
navicella gentil fu la tua cuna,
che ti sbarcò del paradiso al porto.

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