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Fortunata fanciulla, al ciel nascesti Del baltico Nettun l'algenti arene
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XXII

IN MORTE DI GUSTAVO ADOLFO

     Qual da turbato ciel fulminea face,
cui da gelido sen nube disserra,
scende tonante a spaventar la terra,
e dopo il colpo incenerita tace;
     tal dal freddo aquilon lo Sveco audace
vien ruïnoso fulmine di guerra,
che le moli superbe orrendo atterra,
poi tra l’alte ruine estinto giace.
     Dubbie ancor le vestigie avvien che stampi
l’austriaca speme a tal cader risorta,
stordita ai tuoni, abbarbagliata ai lampi.
     Pugnan feroci, intanto, e non riporta
la vittoria nessun de’ duo gran campi,
ché con Adolfo la vittoria è morta.

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